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Recupero crediti da lavoro subordinato

A seguito della cessazione del rapporto di lavoro, diversi sono gli strumenti messi a diposizione dalla legge per tutelare gli interessi del lavoratore.

Spesso accade, infatti, che dopo l’interruzione del rapporto di lavoro per dimissioni o per licenziamento, il datore di lavoro rimane debitore nei confronti del proprio “ex” dipendente.

I crediti maggiormente richiesti dal lavoratore riguardano somme inerenti le ultime mensilità retributive, indennità per ferie/permessi non godute e il TFR.

Per il recupero di tali crediti diversi sono i rimedi esperibili.

Il primo passo che il creditore (dipendente) deve fare è quello di rivolgersi ad un legale per mettere in mora il debitore (datore di lavoro). La messa in mora è un atto stragiudiziale e consiste in un avviso bonario con il quale si richiede il pagamento del credito entro un determinato lasso di tempo, solitamente non inferiore  sette giorni.

Successivamente, qualora l’invito bonario dovesse rimanere inevaso, il creditore per vedere soddisfatto il proprio credito, deve procedere con il ricorso per decreto ingiuntivo. Questa seconda fase, è caratterizzata dall’assistenza obbligatoria di un legale in favore del creditore. Infatti, sarà proprio il legale a depositare presso il Tribunale competente e successivamente a provvedere alla notifica del decreto ingiuntivo emesso dal Giudice adito.

Affinché il decreto ingiuntivo venga emesso dal Giudice, occorre che il credito vantato sia, certo, liquido ed esigibile. E’ necessario, dunque, che le somme richieste siano facilmente desumibili da atti ufficiali, quali busta paga, CuD, contratti di lavoro, ecc. .

Una volta emesso il decreto ingiuntivo, il debitore viene intimato al pagamento della somma entro 40 giorni, trascorsi i quali il legale potrà procedere con il precetto e successivamente con il pignoramento.

La procedura sopradescritta, riguarda le persone giuridiche ( ossia Società S.p.a., S.r.l., Ditte individuali, ecc.) che al momento e successivamente la cessazione del rapporto di lavoro, tra datore e lavoratore, risultino attive.

Ma se la società dovesse fallire o essere posta in liquidazione il creditore (lavoratore) come può recuperare le somme spettanti ?! In questi casi, la procedura da seguire, oltre quella sopra descritta, deve essere valutata singolarmente con la possibilità per il creditore (anche in questo caso obbligatoriamente assistito da un legale) di insinuarsi al passivo e/o di accedere al Fondo di Garanzia dell’Inps.

E’ bene ricordare, infine, che i crediti da lavoro subordinato sono considerati privilegiati, e pertanto i creditori (lavoratori subordinati) devono essere soddisfatti con precedenza rispetto agli altri creditori; fornitori, locatori, ecc. .

Lo Studio Legale G. Romano offre la propria consulenza per ottenere e recuperare i crediti da lavoro subordinato.